Dott. Stefano Stea - Specialista in chirurgia maxillo-facciale

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Il cavo orale comprende numerosi organi che possono essere sede di tumori sia benigni che maligni.
Cosa molto importante, solitamente, le cellule dei tumori benigni non invadono i tessuti circostanti e non si diffondono ad altre parti dell'organismo.
I tumori maligni sono formati da cellule cancerose in grado di invadere e danneggiare i tessuti e gli organi circostanti.
Il cancro sopravviene quando il funzionamento delle cellule diventa anomalo e ne provoca la divisione incontrollata. Inoltre, le cellule maligne possono migrare dal tumore originale e infiltrarsi nel circolo ematico o nel sistema linfatico.

E' questo il meccanismo di diffusione del tumore originario (primario) ad altri organi. Tale fenomeno viene chiamato metastasi. Il cancro del cavo orale produce metastasi diffondendosi inizialmente ai linfonodi presenti nel collo e quindi ad altri organi. I tumori del cavo orale colpiscono prevalentemente le persone di età superiore a 45 anni, ma possono svilupparsi a qualunque età.

Ecco un elenco dei sintomi più frequenti:

  •  Formazione di una massa anomala sulle labbra, all'interno della bocca o in gola;
  •  Comparsa di una placca bianca o rossa sulle gengive, sulla lingua o sul rivestimento interno della bocca;
  •  Sanguinamento o intorpidimento anomali all'interno della bocca;
  •  Gonfiore della mascella che impedisce alla dentiera di aderire perfettamente o comunque ne rende fastidioso l'uso;
  •  Massa ai lati del collo e sotto la mandibola.

Se una zona anomala viene individuata nella cavità orale, solo una biopsia sarà in grado di stabilire se si tratta di cancro oppure no. Normalmente si consiglia al paziente di consultare un chirurgo maxillo-facciale, il quale effettuerà mediante un piccolo intervento una biopsia asportando una parte del tessuto anomalo, che successivamente verrà esaminata al microscopio da un patologo per rilevare la presenza di cellule tumorali.
La quasi totalità dei tumori maligni del cavo orale assume la forma di carcinoma a cellule squamose. I test per la determinazione dello stadio tumorale, si avvalgono dell'esame clinico del paziente e della diagnostica per immagini, ossia della radiografia tradizionale (radiografia panoramica, RMN, TAC)  Il medico eseguirà inoltre una palpazione dei linfonodi del collo per rilevare la presenza di rigonfiamenti o di altre anomalie ed inoltre, se lo reputa opportuno, altri tipi di test, con lo scopo di riconoscere, la presenza di metastasi a distanza o la presenza di un secondo tumore.
Dopo la diagnosi e la stadi azione, il chirurgo Maxillo-Facciale , predispone un piano di trattamento adatto alle condizioni del paziente secondo protocolli internazionali. La cura per il cancro del cavo orale dipenderà da un certo numero di fattori, tra cui la localizzazione, le dimensioni, il tipo, l'estensione e lo stadio del tumore; tenendo in considerazione anche età e condizioni generali. Oltre all’asportazione del tumore se si è riscontrata la presenza di metastasi, il chirurgo potrà rimuovere anche i linfonodi del collo. 

Anche se l’età di insorgenza si colloca tra la 4a e la 7a decade di vita; nel corso degli ultimi decenni, si è riscontrato un aumento dei casi di carcinoma orale in età giovanile con prevalente localizzazione linguale. Il carcinoma orale è legato a numerosi fattori di rischio riconducibili a cause ambientali come l’esposizione a cancerogeni di natura chimica, agenti virali, alimentazioni inadeguate, traumatismo cronico, scarsa igiene del cavo orale, cause genetiche e sistemiche. Il rischio di Carcinoma orale è da 6 a 28 volte superiore nei fumatori ed aumenta se si associa al consumo di alcolici e fra le sostanze cancerogene, quelle maggiormente implicate sono gli idrocarburi aromatici policiclici e le amine aromatiche, residui della combustione del tabacco associata o meno all’abuso di alcool.

Di importanza fondamentale per la prevenzione del carcinoma del cavo orale, appare l’identificazione di tutte quelle lesioni definite “precancerose” come la leucoplachia, l’eritroplachia e il lichen planus poiché costituiscono il principale fattore di rischio specifico per il cancro della bocca

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